Mettiamo, per dire, che questa abbia una discussione di una tesi molto a breve.
Mettiamo pure, sempre per dire, che questa tesi debba essere discussa in un’università per Cattoricconi.
Aggiungiamo, si fa per dire, che siccome questa abbia pagato un sacco di soldi, nonostante la tesi sia stata scritta in tre giorni, felicemente scopiazzata e un po’ arrangiata, la relatrice abbia detto "ottimo lavoro!" anche quando si sconfinava nella pura metafisica.
Tutto ciò, si capisce, non elimina minimamente il problema del vestiario.
Mettiamo che la bionda sia anche stata poco bene (si vocifera di caccole bianche agli occhi, blocchi intestinali e riflussi esofagei, cose così) e che quindi non abbia avuto voglia di sbattersi a destra e manca per cercare un vestito, ché tanto alla fine va bene pure il taierino grigio da suora laica.
Insomma un sabato mattina sta tipa esce con la madre e capita così, quasi per caso, nella buticchetta del paese che-sì- ha quattro pezzi, ma tutti carucci e alla fine si compra un abitino nero vera-veramente monastico (che si può vedere
qui cliccando su catuolc e andando al numero sessantasette*) molto bello, fine e tutte cose.L’interrogativo, dunque, nasce spontaneo: emmò che scarpe ci metterà mai la bionda procace sotto all’abitino monastico?
Nel frattempo una variabile si pone sulla strada della protagonista: l’amica molto magra e la sua giovane relazione con il ragazzo dalla sessualità esuberante. Il ragazzo invita questa amica ad un trombouichend e quindi questa giovane donna magra inizia a disperarsi relativamente alla propria biancheria. La bionda coglie la palla al balzo e decide di organizzare un’uscita a tutto sciopping nella capitale, due gli obiettivi: tanti tacchi e tanti pizzi.
Avendo poco tempo a disposizione ed un animo radicato da accompagnatrice turistica, cerca di organizzare tutto alla perfezione avvantaggiandosi con le informazioni."Che tu sappia, i negozi sono aperti all’ora di pranzo in centro?", queste le poche parole del suo essemmesse.
"Sono davvero pochi (sei un sogno) i pazzi che chiudono per (sei fantastica) pranzo, nessuno dei quali (sei un raggio di sole) vende scarpe (sei bellissima)."
Dovrebbero metterti in appendice nel libro di Eco "Come preparare la tesi di laurea". Chissà che scarpe indossava lui?
Bel vestito. Scarpe ok, ma non mi piace la punta.
Ma soprattutto, dal messaggio di Bancario (che’ immagino sia lui), s’intuisce che avete trombato.
Ottimo.
demonio pellegrino
PS – se non avete trombato, e il messaggio e’ suo, no comment.
scarpe belle
vestito bello
se applichiamo i fattori correttivi di cui parli, otteniamo una strafiga molto più bella di quallo scheletro insulso della modella.
Altro non riesco a dire, sono molto debilitata ultimamente. Ah sì..rosico. E sono seria. Ma non ti preoccupare, la mia non è invidia cattiva.
condivido dalla prima all’ultima parola del commento di dp…..
giuseppe
uh, avevo un tubino nero molto molto simile!
e comunque ci dobbiamo sentire su scaip.
ventiseitre disapprova i vestiti che non lasciano intravedere neanche un centimetro di tette.
@laDurli: spero non simili alle mie. Non fosse altro per il mal di ginocchia che provano.
@demonio pellegrino: come fai a dire che non ti piace la punta delle scarpe visto che non c’è? forse la foto inganna,sembrano a punta tonda (che comunque a me piace molto). In realtà seguono i dettami della moda di quest’anno che prevedono l’ibernazione delle dita dei piedi.
Ps: e andiamoci piano con questi OTTIMI.
@pallina: grazie per i complimenti. Il vestito è della tua taglia (che ora è anche la mia) quindi, quando vuoi, te lo presto. Per le scarpe, no no no, sono gelosa.
@giuseppe: vedi sopra.
@lanoisette: ci dobbiamo sentire molto, moltissimo, molterrimo.
@consorte: ma approva quelli che post lauream possono essere scollati dalla sarta? (ovviamente mi sono appurata dell’eventualità).
Mi stavo giusto collegando al blog per sapere che fine avessi fatto…
Forse tra un anno (con molto ottimismo… facciamo 8 mesi) riuscirò a ri-indossare un vestitino così. Le scarpe no che non le portavo neanche prima della panza.
ps: bella la collezione catuolc!
Paola
@Paola: ma è come penso io? dimmi di sì! dimmi di sì! (comincio a preparare nastrini!)
sìsìsìsììsìsììsìsì.
😀
Paola
Eppoi criticano me perchè brucio mensilmente ettolitri di benzina verde per il puro piacere di contribuire in maniera assolutamente insulsa al global change
(11zeri)
Ti ringrazio:due ore a guardarmi la collezione.le scarpe sono belle ma improponibili per me.
e complimenti a te per tutto il resto
elle
non so
Approvo.
@Paola: oddio! la prima nipotina di questo blogghe! felicitescionz!
@Undicizzeri: io vado a piedi e non inquino. I tacchi sono assolutamente ecofrendli.
@elle: hai visto che bella roba che fa LeFull? e ti dirò, rapporto qualitàprezzo decisamente accettabile. Per le scarpe (che sembrano più scomode di quel che sono) i trucchi sono due: allenarsi e tre gin lemon.
@consce: questo blog è assolutamente favorevole ai c.o.d. e c.o.i., tanto per sapere.
@consorte: fiuuuu!
Ma certo
C’è anche chi gode con i 42 km della maratona.
A ognuno il suo, basta non entrare nell’integralismo.
Sennò ti dico quanta CO2 si versa nell’atmosfera per una boccia di Mionetto e va a finire che poi lo bevi coi sensi di colpa
@Undicino bello bello, ti prego, non rovinarmi il momento dell’aperitivo. La mia ora senza pari è l’ora del prosecco, ti prego…abbi pietà del mio sano senso dello svago post lavorativo.