Marte oggi si scontra con Saturno facendovi subire possibili contrasti con l’ambiente. Oggi è uno di quei momenti che sarebbe meglio evitare troppe parole. Molto probabilmente si tratterà di ascoltare di più i superiori, anche se non vi sembrerà atteggiamento del tutto corretto nei vostri confronti.
Lo dice anche il mio oroscopo stamattina: giornata pessima. E ci ha azzeccato di brutto. Ho preso l’autobus di corsa, ho scoperto di aver perso un maglioncino di quelli che io adoro (ovvero uno schifido maglioncino di Zara da quindici euro, il maglioncino per eccellenza della Frangia in primavera), il treno era in ritardo, al bar non c’era il cornetto integrale e quando ne ho chiesto uno normale all’albicocca mi hanno dato quello vuoto (semplice dicono a Roma, ma non capisco cosa ci sia di complesso in un cornetto con dentro della marmellata, mah). Oggi la lezione verteva sugli eventi congressuali che, pensavo, mi sarebbero interessati un sacco. Ho scoperto che era molto più interessante la zocca accumulatasi nell’intercapedine tra ciccia del dito e unghia durante il pendolarismo mattutino. Sono stata tutta la mattinata a pensare se accettare o meno lo stasg propostomi dal mammasantissima e soprattutto come fare a trovare casa naa capitale in meno di una settimana e con un reddito ridicolo (dove ridicolo è usato quale sinonimo di inesistente). In tutto questo ho rischiato di essere segata a metà dalla mia testardaggine: è ora di accettare che i ginz taglia venticinque non mi entrano più da un pezzo e che, se mi ostino ad allacciarli a qualunque costo, finirò in due metà ben distinte.
In questo quadretto si iscrivono due note positive: il noiosissimo professore della mattinata era il sosia di Clarchent. Vale a dire: faccia sfigatina con gli occhiali appiccicata su due metri di corpo statuario. Potrei soprannominarlo GiovaneRagazzoConPantaloniAVitaBassa (GRPVB) ma mi pare troppo complesso. Va sottolineato che gli si vedevano gli addominali dalla camicia (cifrata, bleah!) e aveva delle chiappe che non stenterei a definire marmoree. Non sono una maniaca, a dispetto di ciò che afferma qualcuno, semplicemente mi limito a riportare la motivazione che ha causato il boato quando il succitato profio s’è tolto la giacca. Poi aveva un pessimo accento napulitano che lo costringeva a dire nùovo e efficìente e lo privava di qualunque fascino. Certo, essere il direttore marcheting di una grossa azienda capitolina e avere i dorsali visibili dal completo…Ma vabbè.
La seconda nota positiva è quella più degna di questo attributo. Viene da GRGA (per chi si perde tra i miei acronimi, leggere qui). Mi sono fatta coraggio e gli ho chiesto di aiutarmi a trovare uno stasg in Portogallo dato che so che ha degli amici lì. In men che non si dica ha scritto loro una mail in cui parlava di me in termini estremamente dolci ed elogiativi. Insomma, non glielo faceva fare nessuno, eppure è stato di una gentilezza ragguardevole.
Una goccia di Scianel in questo mare di AxeAfrica.
ah, tipo il boato che fanno i miei studenti quando mi presento a scuola in gonna&tacchi… 😛
uff…ora mi leggo il gemelli. Ma secondo me hanno fatto copia e incolla sul tuo. Giornata demmerda pure qui.
e allora è andata bene..io devo scrivere un post su una cosa..sto temporeggiando:D
ah, non ricordo se era qui o lì, ma volevo giusto sottolineare il fatto che la taglia 25 di ginz è stata da me bandita con regio decreto attuabile da subito e l’unica legale e degna di attenzione è la 27. Non perchè la 25 non mi stia, nooooo. Più che altro perchè il numero è il quadrato di cinque.
cioè, fammi capire, ti lamenti di una trentotto????
va-bè.
Paola
Che poi, diaciamoci la verità, io non ho mai capito quale sia la differenza di pronuncia tra “cie” e “ce”.
Grazie per il link orientativo per noi a cui sono indigesti gli acronimi (secondo me leggi troppo Severgnini).
@lanoisette: questo non lo so, di certo è diverso dal rantolo che fa l’estetista quando mi tolgo la tuta prima di cerettarmi. Poraccia, se li suda tutti quei venticinque euri.
@makeup: la 25 mi ricorda la vita tergestina quando le commesse mi dicevano “spiacente, meno della Icsesse non ne abbiamo”. Ormai devo rassegnarmi alle ventisei capienti o alle ventisette da donne panzute.
@Paola: mi lamento che una 38 non mi entri. Sono un metro e mezzo e peso 51 chili più o meno. Non si direbbe dai numeri ma c’ho proprio na panzetta di 4 mesi.
@consorte: la differenza non c’è (o non ci è, se preferisci). Ma prova a spiegarlo ai napulitani, se ci riesci.
@tomada: dici? è un sacco che non leggo un suo libro. E la storia degli acronimi non mi era rimasta impressa. Italians l’ho pure mollato prima della fine…
@pallina: sorri, mi ero dimenticata: SCRIVI TUTTO SUBITO, qui siamo donne!
lanoisette allegare materiale fotografico grasssie
fruongia la prox volta chiedigli un cornetto “banale” e vediamo cosa ti rifila
a noi napoletani ci piaciono (leggi piaciono) le fratture…non potete capire….:-)
anonimo DOCG (a volte ritornano)