Oggi ho fatto il primo esame al master, l’argomento era il marketing ma avrebbe tranquillamente potuto intitolarsi "come stracciarsi i coglioni in maniera analitica, strategica, differenziata e con servizi aggiuntivi". Poi ho passeggiato pea maggica capitale, poi sono andata a una scuola di scherma. E fin qui niente di che.
Poi, come tradizione di esame impone, mi sono fatta un regalo: normalmente sono scarpe o mutande pornazze, stavolta sono andata a libri. Ho varcato la soglia della libreria della stazione Termini, ho confermato la mia adorazione per questo negozio. La roba è tantissima e incasinatissima, millemila scaffali e gente che parla tutte le lingue, in compenso nessuna commessa scassapalle. Avevo 40 minuti e mi ci sono dedicata per bene, anche se ero entrata abbastanza determinata e con un titolo preciso in testa. Ho buttato l’occhio sulle due casse, su una era posizionata una tipa che a me sta antipatica, o troppo indifferente, allora sono andata all’altra, dove c’era ragazzo-giovane-con-occhiali. Due clienti avanti a me. Poi arriva il mio turno.
– Salve…questi due…
– Sì….ah, che bello, questo è stupendo… (faccia gentile)
– Davvero? ho già letto Norwegian Wood, mi è piaciuto…spero di bissare… (sorriso)
– Questo è anche meglio…(sorriso)
– La traduzione è sempre di Amitrano, mi pare affidabile…
– Ah, è lui anche per questo?
– Mi pare di sì, controlla…
– Ah, vero, "La ragazza dello Sputnik" anche è bellissimo… (sorriso)
– Sarà il prossimo, di certo, ma di mezzo ci metto questo qui… (sorriso)
– Sono trentaquattro e sessanta…
– Eccoli…invece questo l’hai letto?
– Ancora no…
– Dicono sia bello… beato te che lavori qui, sempre in mezzo a nuove idee… (faccia entusiasta)
– In realtà non è poi così bello, sembra di non leggere mai abbastanza… (faccia pensierosa)
– Ma almeno sei stimolato…
– Beh, quello sì…
– Beh, io vado, ho il treno…ciao e grazie (sorrisone)
– Beh, buon viaggio e buona lettura…
Si pongono diverse questioni: da quando mi intendo di traduzioni dal giapponese tanto da poter affermare che Amitrano sia un bravo traduttore dal giapponese? Avevo nulla tra i denti? No, perchè ho sorriso un sacco.
Morale della storia: Anche se uno non crede ai colpi di fulmine può restare a pensare due ore a un commesso della Borri Book. Se il commesso è anche moro, rasato, con occhialini carini e sorridente, si potrebbe considerare l’ipotesi di cominciare a credere nel colpo di fulmine. Se questa ipotesi si dovesse verificare, poi, si pone il problema di come contattare tale commesso della Borri Book.
Ps delle ore 00.54: se all’una e con la sveglia programmata alle sei mi metto a fare questi lavoretti di fino con paint, sono davvero nel pain.
scerì, metti in pausa un attimo le scarpe e le mutande pornazze (tanto ne hai già a sufficienza, anche per l’eventuale appuntamento non-librario)e investi le mancette del prossimo mese in libri. chez Borri book, ça va sans dire…
P.S.: ma perchè io ho sempre incontrato commessi di libreria vecchi&cessi? sarebbe stato il mio sogno (dopo il dottor Carter di ER, ovvio)
abbiamo capito l’autore, ma non il libro: south of the border, west of the Sun?
DP
@lanoise: ho deciso che devo elaborare una strategia. Oggi pomeriggio, però, non l’ho avvistato, peccato.
@DP: si intitola come uno dei miei post musicali 🙂
ma come, lei ci racconta di un colpo di un fulmine di queste proporzioni e voi pensate al titolo del libro? 🙂
su su, nel prossimo post, che dovrà obbligatoriamente essere intitolato “Amitrano: l’uomo, il traduttore” vogliamo tutti gli sviluppi della vicenda…
giuseppe
Ma non c’è già un film su lui e lei che si conoscono in libreria?
Può essere qualcosa con Hugh Grant?
si si…notting hill credo…
giuseppe
bè l’unica è tornare alla libreria con in mano un libro scritto in giapponese e altrettanti sorrisi da elargire.
[e]
@giuseppe: sei proprio un sensibilone e soprattutto conosci bene (se sapere che ci recitava iuggrent vuol dire conoscere bene) nottinghill, uno dei miei film da zitella preferiti. Ailoviu.
@tomada: in fondo anche tu hai un cuore di panna (acida e cipolle, alla pringolz)
@enrico: oggi ho fatto una mini-ronda al borri books, di lui manco l’ombra…ma penso che farò aumentare considerevolmente la quota di mercato della letteratura giapponese.
Per quanto riguarda l’ormai celebre, venerato e ben compreso Giorgio Amitrano, per la serie “Amitrano: un uomo, un traduttore ma soprattutto un cupido”, ecco a voi la sua biografia: http://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Amitrano
LA FELICITA’ NON E’ FELICITA’ SENZA UNA CAPRA CHE SUONA IL VIOLINO
modestamente…
la cultura non si sciacqua… 🙂
giuseppe
Ci sono passata da poco, ma del commesso carino nessuna traccia…
Forse sì. Anche se ho sempre preferito le hot & spicy.
@giuseppe: se mi canticchi anche la canzoncina di abauteboi, poi…
@Diamante: oddio, è un sistema di ronde questo…
Cmq non l’ho rivisto manco io, che sia un cassiere occasionale? Sabato sono di nuovo a Roma e ci riprovo, per sicurezza.
@tomada: sarà un caso ma un prof al master mi ha fatto l’apologia delle pringolz che io, tra l’altro, schifo e odio.
when you say nothing at aaaaaallllllllllllllll…………..
auhuhauhauhauhauh…..
grandissimo ronan….
giuseppe